TOSCANA - Pisa |
SCHEDA : Duomo 9 |
TITOLO : Dio interroga Caino - Caino uccide Abele |
UBICAZIONE: Pisa Duomo fin. sXI,
DIMENSIONI: m.2,425 x 0,95 (pannello 1- rettangolare m. 1,145 x 0,95 – pannello 2 - arcuato m. 1,28 x 0,95)
PROVENIENZA: La vetrata è stata traslata dalla finestra nXIV sua sede originaria ove oggi è collocata una vetrata ottocentesca. Nell’assetto originario la vetrata quattrocentesca apparteneva alla sequenza iconografica della serie posta nel lato nord, dedicata alla Genesi.
CRONOLOGIA: 1453 - 1454
AUTORE: Bottega dei Della Scarperia: Goro di Bartolomeo, Leonardo di Bartolomeo, e Bartolomeo di Andrea "Banco" (documentato da un pagamento a "m(aestr)o Lunardo e Ghoro di Bartolomeo da la Scharparia e co(m)pagni maestri de le finestre dil vetro"). Interventi di "restauro" ad opera di Banco.
COMMITTENZA: Opera della Primaziale di Pisa
SOGGETTO/I : Pannello 1: il pannello comprende anche una bordura che non gli appartiene e reimpiegata come stop-gap. Sullo sfondo di un terreno in parte coltivato a grano Abele, arrovesciato, con una mano si ripara la fronte mentre Caino si avventa su di lui brandendo un grosso randello.
Pannello 2: A sinistra Caino in piedi si appoggia ad un bastone; a destra Dio Padre circondato da serafini lo interroga. Il paesaggio dorato animato da numerosi animali raffigura con ogni probabilità un campo di grano.
NOTE CRITICHE: Le vetrate della cattedrale di Pisa sono state oggetto di una scarsa e generica attenzione critica. L’esplorazione del ricco materiale d’archivio, la sua lettura comparata poste a confronto con l’esame diretto delle vetrate superstiti della cattedrale pisana hanno permesso a chi scrive la rivalutazione di questo importante corpus vetrario. Frutto di tali ricerche - recentemente pubblicate - è il recupero, all’interno della " bottega" dei Della Scarperia, della personalità artistica del maestro "Lunardo" [Leonardo]. Il materiale archivistico non offre elementi determinanti per la distinzione delle personalità artistiche di Leonardo e di suo fratello Goro contemporaneamente attivi in tale bottega, e cumulativamente pagati. Purtuttavia il perdurare nell’attività di Lunardo impegnato nella bottega dal 1453 per oltre un decennio – mentre la figura di Goro compare solo in quell’anno e non oltre autorizza ad assegnare al primo un gruppo di vetrate in cui è ravvisabile un’avanzata perizia tecnica nell’uso di vetro placcato talora inciso, talaltra rilevato da tocchi di incarnato. Il catalogo di Lunardo redatto sulla base di tali considerazioni comprende i seguenti pannelli: Creazione di Adamo Creazione di Eva (Pisa Duomo 3), Lamech uccide Caino (Pisa Duomo 7) nonché il pannello Arca di Noé nella vetrata Diluvio universale – Arca di Noé (Pisa duomo 6). Altre vetrate rivelano la collaborazione di Leonardo con il cugino "Banco" Oltre a questa vetrata dedicata a Caino ed a quella testé citata del Diluvio universale si veda anche la vetrata raffigurante Abramo con i tre visitatori- Sacrificio di Isacco (Pisa duomo 8). La componente stilistica riconoscibile nelle vetrate attribuite a Leonardo è costituita dall’influsso inequivocabile degli affreschi con Storie della Genesi attribuiti a Paolo Uccello e a Dello Delli nel Chiostro Verde di S. Maria Novella a Firenze, pur discostandosi da quei prototipi per la diversa fisionomia dei personaggi e per la rivisitazione operata da Banco degli affreschi masacceschi della cappella Brancacci.
Le cattive condizioni dell’affresco Caino uccide Abele nel Chiostro verde impediscono di proporre ogni raffronto tra il pannello 2 di questa vetrata e l’opera del Delli. Comunque è qui percepibile suggestioni baldovinettiane già annotate dalla Kennedy che trova puntuali analogie formali tra la figura di Abele nella vetrata e quella di un pastore nell’affresco della Natività nella chiesa fiorentina della Santissima Annunziata.
Il catalogo di Banco redatto sulla base di considerazioni stilistiche comprende, oltre a questa vetrata dedicata alle Storie di Caino , anche i seguenti pannelli: Maledizione dei progenitori, [Pisa duomo 5), i due episodi della vetrata sXII raffiguranti Giuseppe distribuisce il grano ai suoi fratelli, e Mosè riceve le tavole della legge (Pisa duomo 10)
L’ispezione diretta delle vetrate pisane ha permesso a chi scrive di perseguire l’iter stilistico di Banco individuando in alcune vetrate, quali le Storie della Torre di Babele (Pisa duomo 12) e Storie di Giacobbe e di Esaù, (Pisa Duomo 11) un momento maturo allo scorcio del ‘400, quando Banco si dedica al restauro delle vetrate già eseguite, un restauro di completamento, spesso un rifacimento.
Ciò che distingue il gruppo di vetrate attribuito a Banco da quello assegnato a Leonardo è il vigore disegnativo con cui Banco modella e tornisce le figure; queste sono ottenute con l’impiego di una grisaglia chiara e leggera e tuttavia atta a suggerire una pacata monumentalità. Nel primo gruppo eseguito negli anni 1453-54 si avverte chiara l’influenza del Ghiberti , influenza attribuibile alla partecipazione diretta di Banco ai lavori per la porta del Paradiso (c. 1425 – 1452).STATO DI FATTO: L’incollaggio con resina epossidica eseguito durante l’ultimo restauro ( R. 1982 – R. 1987) ha permesso di eliminare vari deturpanti piombi di sutura. In precedenti restauri ottocenteschi varie tessere sono state ridipinte altre sono stop-gaps.
BIBLIOGRAFIA: V. Bibl. Pisa Duomo - raccolta nel recentissimo volume R. K. BURNAM Le vetrate del Duomo di Pisa "Corpus Vitrearum Medii Aevi – Italia, vol.2, Quaderni delle Scuola Normale di Pisa, Pisa. 2003, passim
REF. FOTOGRAFICHE: Archivio R. K. Burnam
ESTENSORE: R. K. Burnam giugno 2003