TOSCANA - Pisa |
SCHEDA : Duomo 2 |
TITOLO : Incontro di Gioacchino ed Anna - Sposalizio della Vergine |
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UBICAZIONE: Pisa duomo fin. sXVI
DIMENSIONI: m.1,999 x 1,01 ( pannello 1 – rettangolare m.0,2285 x 101; pannello 2 rettangolare m. 0,76 x 1,01; pannello 3 arcuato m.0,95 x1,01
PROVENIENZA : la vetrata è stata ricomposta nell’attuale finestra impiegando pannelli provenienti da due diverse vetrate.
CRONOLOGIA: 1384 – 1386 .
AUTORE: Tuccio –cartoni (documentato); Lorenzo di Luigi – esecuzione ( documentato)
COMMITTENZA: Opera della Primaziale
SOGGETTO/I : Pannello 1: composizione decorativa con lo stemma dell’Opera
[OpA] -
Pannello 2: Giuseppe e Maria son a lato di un sacerdote dalla folta barba;
inquadrate da un’edicola la Vergine ed un gruppo di donne; a sinistra dietro
Giuseppe i corteggiatori respinti - Pannello 3 Al centro è raffigurato un
personaggio barbuto ed aureolato la cui identificazione è resa difficile dal
fatto che è frutto di una ricomposizione di tessere di diversa appartenenza.
Egli è rappresentato nell’atto di congiungere le mani di donna (forse S.
Anna) e di un pastore che a sinistra avanza staccandosi da un gruppo di altri
pastori. Dietro S. Anna (?) si intravede una minuta donna.
Partitura delle vetrate trecentesche |
NOTE CRITICHE: Dal materiale di archivio risulta che quattro furono le vetrate frutto di una campagna avviata verso il 1394; due di esse attribuite ad Antonio di Ciomeo sono da considerarsi perdute, mentre parti delle altre due sono ravvisabili nei pannelli attualmente ricomposti in questa vetrata sXVI; vetrata composta di due episodi figurativi provenienti da due vetrate diverse seppur appartenenti allo stesso ciclo. Tra i pagamenti effettuati nel 1386 si trova una notula a favore del maestro fiorentino Tuccio "dipintore"(non magister vitrarius).
La lettura attenta della documentazione seppur lacunosa e il sistematico raffronto tra le vetrate toscane allo scorcio del ’300 con i pannelli in questione, ha indotto chi scrive a proporre per le due vetrate un rapporto collaborativo tra il fiorentino Tuccio autore dei cartoni in iscala 1:1 ed il maestro vetraio don Lorenzo di Luigi. Il raffronto ancorché stilistico è tecnico, basato sull’analisi del materiale vitreo impiegato, poiché nella vetrate toscane ed in questa sXVI si riscontra la stessa e variata brillante gamma di vetri dal rosso purpureo al bianco al rosa carnicino, al giallo oro intenso, al verde smeraldo, a due viola intensi; tutti colori pieni e saturi.
STATO DI FATTO: Il motivo dei Busti di profeti originariamente continuava agli angoli dei pannelli sottostanti formando campi ottagonali ( v.Partitura delle vetrate trecentesche). E’ probabile che la modifica di tale motivo sia ascrivibile alla ricomposizione ed all’accorciamento dei due pannelli originariamente ambedue parte superiore di due distinte vetrate.
In alcune tessere si notano le fratture mistilinee provocate da shock termico (presumibilmente dovuto all’incendio del 1595).
La vetrata reca la data dell’ultimo restauro(1976), quando sono state applicate una controvetrata e all’interno un vetro protettivo. La condensa creatasi ha provocato la formazione di microrganismi.
BIBLIOGRAFIA: V. Bibl. Pisa Duomo - raccolta nel recentissimo volume R. K. BURNAM Le vetrate del Duomo di Pisa "Corpus Vitrearum Medii Aevi – Italia, vol.2, Quaderni delle Scuola Normale di Pisa, Pisa. 2003, passim
REF. FOTOGRAFICHE: Archivio R. K. Burnam
ESTENSORE: R. K. Burnam giugno 2003