Emilia Romagna - Ravenna |
SCHEDA : Museo Nazionale 1 |
TITOLO : 30 cives o vetri da finestra discoidali |
UBICAZIONE: Ravenna Museo Nazionale
DIMENSIONI: diametri variabili da cm. 17 a 26
PROVENIENZA: Il materiale appartiene a due diverse fasi di ritrovamento: un primo gruppo di cives è stato rinvenuto nel 1905 durante lavori al diaconicon della chiesa di S. Vitale, in un vano sotto l'arcosolio a destra dell'altare; un secondo reperimento è avvenuto nel 1930 : si tratta di frammenti di vetri discoidali, dello stesso tipo dei cives, rinvenuti dal Bartoccini, sovrintendente ai Monumenti di Ravenna, lungo i muri esterni della stessa chiesa, sotto le finestre dell'abside alla quota del livello primitivo. Non è stato pubblicato un meticoloso resoconto di scavo corredato da coordinate stratigrafiche.
CRONOLOGIA: Il Cecchelli , cui si devono le prime indagini del materiale recuperato, sulla base degli indizi stratigrafici ha ricondotto i reperti alla fase di costruzione della basilica di S. Vitale, consacrata nel maggio 547 o al più tardi nel 548, individuandovi i resti dell'invetriatura; la proposta di datazione verso il 540 è generalmente accettata dalla critica.
AUTORE:
COMMITTENZA:
SOGGETTO/I : Un solo disco incolore, frammentario e mutilo, reca tracce dell'immagine di un Cristo Pantocrator in atto di benedire un santo ( come si evince dalla superstite lettera S sormontata da un trattino, evidente abbreviazione della parola "SANCTUS ); a sinistra, a fianco della testa del Pantocrator, campeggia la lettera apocalittica alpha sormontata da un croce; a destra resta una frammentaria traccia dell'altra lettera, omega, (sormontata anche essa da una croce), andata perduta assieme al supporto vitreo.
Il Cecchelli propone di identificare i santi a fianco del Cristo con i due santi Vitale ed Ursicino, particolarmente venerati a Ravenna e citati in coppia da Venanzio Fortunato.
Gli altri cives colorati in pasta ( blu intenso, verde, avana, rosa, porpora ) sono privi di elementi disegnativi.
NOTE CRITICHE: Il primo ritrovamento dei cives ravennati
coincide con la notissima campagna di scavi condotti negli anni 1905-08 nel
monastero di Apa Jeremias a Saqqara durante la quale il Quibell rinvenne
numerosi cives, primo consistente apporto al corpus di vetri da finestra
altomedievali; un corpus che negli anni trenta si è andato configurando
attraverso una serie di campagne di scavo condotte nel bacino orientale del
Mediterraneo, nell'area denominata "Mezzaluna fertile" (v. la mappa
"Siti archeologici nel
bacino orientale del Mediterraneo"). Oltre agli scavi condotti a
Samarra, nel bacino della Mesopotamia, campagne di scavo si susseguirono a Qasr-
El- Heir -El -Gharbi (Siria), ove furono rinvenuti oltre 150 frammenti di vetri;
a Khirbat El Mafjar ( presso Gerico) ove furono ritrovati vetri incastonati in
frammenti di grate in istucco ; analoghi ritrovamenti a a Jerash [Gerasa]. Negli
anni 1933, 1935,1937 a Siaghah, Mount Nebo, (Transgiordamia), sistematiche
esplorazioni furono condotte da tre missioni di archeologi francescani cui
partecipò il Saller .Coincidenza non irrilevante, nel 1932 a Ravenna venne
tenuto il 3° Congresso Internazionale di Archeologia Cristiana cui partecipò
anche il Saller il quale considerò tale evento culturale un utile momento di
riflessioni per le spedizioni a Siaghah allora in fase di allestimeto. Non solo
dunque le strette affinità tipologiche tra i cives ravennati e quelli rinvenuti
a Gerasa o a Siaghah, ma anche la convergenza di scavi e ritrovamenti, hanno
motivato gli studiosi archeologi a rilegare i vetri di S. Vitale alla produzione
sviluppatasi nel bacino orientale del Mediterraneo già nel IV secolo ed
importata in Italia nel VI.
Nel 1967 un fondamentale momento di dibattito internazionale è stato il
"4me Congrés des journées internationales du verre" promosso
dall'Istituto di Antichità Ravennati e Bizantine" e diretto dal Bovini. In
tale contesto sono stati pubblicati i risultati comparati di analisi
quantitative spettrali condotte dalla Dekowna e dalla Pawlowska su di un
frammento di vetro trasparente verdastro, proveniente dalla chiesa di S.
Giovanni Evangelista e datato dal Bovini alla prima metà del sec.V; e di
analisi qualitative spettrografiche condotte su di una tessera di mosaico
proveniente dalla stessa chiesa .Un saggio stimolante a nuove ricerche, che
tuttavia non ha avuto prosieguo.
Per quanto riguarda l'incastonatura dei dischi ravennati, il Bovini enumera
diversi tipi di fermatura, suggerendo la duplice possibilità che i cives
fossero inseriti sia in un'intelaiatura lignea sia in transenne marmoree cui
i vetri aderivano fermati da sottili listelli di stucco.
Circa il loro assetto compositivo, secondo il Bovini il confronto con la grata
di Jerash in cui sono inacstonati vetri discoidali di diverso diametro, rende
plausibile proporre simile esito anche per i vetri di S. Vitale; anche se non è
possibile trascurare l'esempio di transenne in chiese di epoca medio bizantina
in cui dischi di ugual diametro formano una trama regolare di luci. A questa
tipologia compositiva fa per l'appunto riferimento la ricostruzione di una
finestra di S. Vitale proposta dallo Schone; proposta pubblicata ma non
condivisa dal Bovini che sottolinea come la tipologia di finestratura
documentata in tutti i mosaici ravennati anteriori a S. Vitale, presenti sempre
infissi lignei con vetri rettangolari, mai vetri circolari trattenuti da
transenne.
Si attende un prosieguo degli studi.
STATO DI FATTO: In gran parte in istato frammentario;
vari sono stati ricomposti ed incollati. I vetri sono in buone condizioni
mentre i vetri bianchi e verde chiaro presentano evidenti segni di corrosione.
Il Bovini annota, senza ulteriore delucidazione, che il disco del Pantocrator è
dipinto a base di solfuro. Analisi e ricerche in merito non solo saranno
chiarificatrici della tecnica impiegata, ma anche forniranno elementi utili ad
individuare eventuali tappe nell'iter artistico della vetrata altomedievale in
Italia.
BIBLIOGRAFIA:
C. CECCHELLI Vetri da finestra del S. Vitale di Ravenna in "Felix Ravenna, 2, 1930, pp. 1-20
D.B. HARDEN Roman window-panes from Jerahs and Llater Parallels: a Note in "Iraq"v.6, 1939, p.91
G.BOVINI Guida del Museo Nazionale di Ravenna, Ravenna ,1951, pp. 37- 38
D.B. HARDEN Glass-making centres and the spread of glass- making from the first to the fourth century A.D. in "Annales du 1me Congrés des Journées Internationales du Verre" Liegi 1959, pp. 47-61
W.SCHONE Uber den Beitrag von Licht und Farbe zur Raumgestaltung im Kirchenbau des alten Abendlandes - Vortrag in " Evangelischer Kirchenbautag Stuttgart"1959
G. BOVINI Les anciens vitraux de l'église Saint Vital à Ravenne in "Annales du 3e Congrés de l'Association Internationale pour l'Histoire du Verre, Damas 14-23 nov. 1964, Liegi, 1964, pp.85-89
G.BOVINI Gli antichi vetri da finestra della chiesa di S. Vitale in " Felix Ravenna , 40, 1965, pp.98-108
BERMOND MONTANARI Vetri antichi del Museo Nazionale di Ravenna in "Felix Ravenna" giugno 1967, pp.5-9 e 36-39
M. DEKOWNA H. PAWLOWSKA Résultats de l'analyse spectrale d'emission de deux verres anciens de l'église St. Jean l'Evangeliste à Ravenne in "Felix Ravenna" 1967, pp.119-126
C. PIRINA Una breve riflessione del seminario in "La vetrata in Occidente dal IV all' XI secolo" seminario Lucca, Villa Bottini 23-25 sett.1999 in corso di pubblicazione
D.WHITEHOUSE Window Glass between the first and the eight centuries , ibid.
Per un 'indagine allargata sui ritrovamenti di vetro da finestra in periodo altomedievale si veda:
Bibl. Vetro da finestra altomedievale.
Si vedano anche le seguenti mappe:
Siti archeologici in Europa
REF. FOTOGRAFICHE : Il materiale fotografico è pubblicato su concessione del Ministero per i Beni e le Attività culturali - Soprintendenza di Ravenna (Foto Tasselli)
ESTENSORE : Caterina Pirina (giugno 2000)