GRISAGLIA

DISTACCO DELLA GRISAGLIA

Uno dei problemi più inquietanti è costituito dall’accelerazione che in questi ultimi decenni ha subito il processo di distacco della grisaille dal supporto vitreo cui la pittura è ancorata. Sul materiale pittorico, spesso già fragile e caduco, le progressive incrostazioni di sudiciume (depositatesi negli anni che determinano uno strappo), le sollecitazioni originate dalle escursioni termiche, il processo corrosivo, prodotto dal progressivo aumento della polluzione atmosferica, provocano l’inarrestabile sfogliatura della grisaille. Ma la originaria insufficiente aderenza del pigmento pittorico, per una imperfetta sua fusione in fase di cottura con le tessere vitree, può costituire la causa di avvio del fenomeno di distacco, sovente nei secoli aggravato da improvvide puliture meccaniche – o con solventi - in occasione di "restauri". L’indagine assai circostanziata condotta su 1700 tessere della rosa della cattedrale di Losanna, [S. Gentile, J.James, S. Trümnpler], ha permesso di costituire due gruppi di vetri: il tipo I ( che costituisce il 72%) ove la caduta della grisaille non sembra dipendere dalla corrosione del supporto vitreo; ed un tipo II in cui la causa della caduta va ricondotta alla corrosione di quello - v. Diagramma delle percentuali di distacco della grisaglia in base al tipo di vetro..

Molte immagini nei pannelli delle vetrate sono ridotte a labili tracce; una butteratura chiara provocata dallo strappo al supporto vitreo che opera la grisaille distaccandosi tramanda l’evanescente impressione della perduta immagine.

L’intervento conservativo possibile e consigliabile consiste ancor più che nel fissaggio delle scaglie caduche, nel rallentare il processo ponendo la vetrata in condizioni museali di stabilità termica e di protezione da processi corrosivi.

Un intervento propositivo per il recupero delle tracce pittoriche sbiadite evitando le arbitrarie ridipinture di completamento è stato segnalato nel 1976 dal Marchini in un dibattito pubblicato in "Verres réfractaires"; illustrando come lo spolvero con grafite delle superfici corrose di due vetrate che presentavano estese cadute di grisaille (la Nascita del Battista, pannello centrale della vetrata nella sacrestia di S. Maria Novella attribuita a Niccolò di Pietro Gerini, e la Visitazione assegnata al Lippi in S. Maria delle Carceri a Prato), avesse restituito l’originario rapporto chiaroscurale. La ingranatura con polvere di grisaglia e vernice grassa è stata è stata utilizzata anche nel restauro dell’occhio di controfacciata della chiesa di S. Maria Novella a Firenze.

Al convincente risultato si oppone il fatto che il processo, per quanto reversibile, non corrisponde alla cautela richiesta dalla Carta del restauro CVMA. E’ quindi preferibile la rilevazione con sistema computerizzato messo a punto dall’IROE – Istituto di Ricerca sulle Onde Elettromagnetiche CNR di Firenze - e da A. Corallini dello Studio Fenice, che se anche di difficile applicazione al manufatto vitreo, non interviene direttamente su di esso.

 

Ernesto Brivio, gennaio 2002